L’Agenzia delle Entrate, nella sezione del sito dedicata al Concordato preventivo biennale (CPB), ha pubblicato nuovi chiarimenti sulle cause di esclusione dall’istituto, a seguito delle modifiche introdotte dal Dlgs n. 13/2024 (articolo 11, comma 1, lettere b-quinquies) e b-sexies)).

I chiarimenti riguardano in particolare i professionisti associati e le società tra professionisti.

Uno dei quesiti esaminati riguarda la possibilità di adesione al CPB, per il biennio 2025-2026 da parte di uno studio associato e dei singoli associati titolari di partita IVA autonoma, nel caso in cui uno dei partecipanti si trovi in una situazione che comporta l’esclusione dagli ISA per il 2024 (ad esempio l’adozione del regime forfettario).

Sul punto, le Entrate richiamano la circolare n. 9/E del 24 giugno 2025, dove era stato affrontato un caso analogo relativo a una società tra professionisti. In quell’occasione, era stato chiarito che il CPB può essere applicato anche se uno dei partecipanti non è soggetto agli ISA.
Di conseguenza, spiegano le Entrate, la presenza di un associato escluso dagli ISA (per esempio perché in regime forfettario) non impedisce allo studio associato né agli altri professionisti per i quali gli ISA trovano applicazione di aderire al CPB.